Il campione maiorchino, che ha recentemente confermato di voler fare la storia alle Olimpiadi, ha raccontato un episodio commovente
Il Roland Garros finito giusto una settimana fa ha emesso importanti verdetti. Regalando anche emozioni indimenticabili e pagine di storia che resteranno scolpite per tanto tempo nella memoria degli appassionati del gioco.
Relativamente al solo torneo maschile, tutti si sono spellati le mani di fronte all’incredibile resilienza di Novak Djokovic, capace di lottare allo stremo delle forze contro Musetti e Cerundolo, portando a casa entrambi i match al quinto set dopo una fantastica rimonta. Sarebbe impossibile non celebrare il campione della kermesse, Carlos Alcaraz, autore di un torneo fantastico, protagonista anch’egli di due emozionanti vittorie in rimonta in semifinale contro Jannik Sinner e in finale contro Sascha Zverev.
Già, Zverev. Fresco di trionfo agli Internazionali d’Italia, il tedesco ha avuto il privilegio di sfidare Sua Maestà Rafa Nadal – 14 volte campione al Roland Garros – al primo turno. Col campione maiorchino indiziato di essere alla sua ultima partecipazione ad un torneo di cui ha scritto non la storia, ma la leggenda, Zverev non ha tremato. Sconfiggendo il Re in tre tiratissimi set.
Proprio quando tutti si sarebbero aspettati, dopo la partita, una celebrazione di Rafa, già acclamato a gran voce dal pubblico del Philippe-Chatrier, lo spagnolo si è limitato all’intervista che di solito si concede, in campo, solo al vincitore della sfida. Nonostante questa eccezione pensata solo per lui, qualcuno ci è rimasto male. Perché a Nadal non è stata concessa una cerimonia di addio a Parigi stile quella organizzata a Madrid qualche settimana prima?
Alla domanda che tutti avrebbero voluto porre ha risposto lo stesso fuoriclasse iberico, intervistato da ‘L’Equipe’.
“All’inizio avevo detto di sì, ma all’ultimo minuto ho capito che non volevo“, ha esordito Rafa. “Mi avrebbe fatto male annunciare che sarebbe stata la mia ultima volta in questo torneo sapendo che non ho avuto l’opportunità di prepararmi come avrei voluto. Niente impedisce al torneo di aspettare un altro anno. Se il tributo avrà luogo quando mi sarò già ritirato, parteciperò da giocatore ritirato. Prima di iniziare il Roland Garros non ero sicuro di nulla“, ha poi proseguito il 22 volte campione Slam.
Nadal è poi tornato specificamente sulle emozioni provate nel difficile match col futuro finalista del torneo: “L’emozione è stata immensa, e come sempre è molto difficile descrivere le sensazioni che provo quando entro su quel campo. Lo sport è soprattutto una questione di risultati, ma ho dato importanza ad altre cose ed è stata una settimana in cui mi sono divertito moltissimo. Mi sono goduto ogni momento“, ha concluso il campione.
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