Accuse pesanti alla Ferrari (e non solo) da parte di RedBull sulla legalità della monoposto. Nuova polemica in arrivo: ecco la situazione
Le certezze della Red Bull sembrano, pian piano, diminuire. Le principali squadre rivali stanno infatti migliorando e le reazioni iniziano ad arrivare. Infatti, la Red Bull avrebbe avviato un dialogo con la FIA per chiarire diverse questioni riguardanti la “legalità” delle auto di alcune scuderie, tra cui la Ferrari (insieme a McLaren e Mercedes). Il problema riguarderebbe le ali anteriori delle vetture. Un episodio che indica un certo nervosismo nella squadra austriaca, anche in base all’esito della FIA.
Eppure la Red Bull ha conquistato sei vittorie nelle prime nove gare della stagione e ha un vantaggio importante sulle inseguitrici, anche se si è ridotto significativamente. La Ferrari e la McLaren, in particolare, hanno lavorato duramente e sono riuscite almeno a ridurre le differenze con la scuderia austriaca. Anche la Mercedes, tuttavia, ha fatto progressi: è tornata competitiva in Canada, proprio dopo aver introdotto una nuova ala anteriore al Gran Premio di Monaco.
Secondo quanto riferisce Auto Motor und Sport, la Red Bull avrebbe sollevato delle problematiche con la FIA per la flessibilità delle ali anteriori delle vetture rivali. Milton Keynes ha sempre cercato di sfruttare a proprio vantaggio le ali flessibili, ma la scorsa stagione la FIA ha agito con la direttiva tecnica DT018 proprio per limitare questo fenomeno, rendendo il regolamento più duro.
Ora sembra che la Red Bull ritenga che gli avversari abbiano trovato un modo per aggirare le regole. Infatti in Austria sono convinti che le ali anteriori della Mercedes, della Ferrari e della McLaren abbiano caratteristiche illegali. Il “problema”, però, è che al momento la FIA non ha trovato problemi e ha giudicato legali tutte le componenti esaminate.
Ciò che rende un’ala flessibile vantaggiosa è la riduzione della resistenza aerodinamica, che permette di aumentare così la velocità di punta. Questa flessione si verifica proprio ad alte velocità, il che rende difficile per la FIA monitorare il fenomeno in tempo reale. Al momento la protesta di RedBull non è ufficiale, ma “ufficiosa”. Vedremo se avrà altri sviluppi. Di sicuro a Milton Keynes ora stanno iniziando a controllare attentamente per un po’ di paura. Zak Brown, CEO di McLaren, ha criticato Red Bull, alimentando ulteriormente la tensione.
La stagione di Formula 1 entra nel vivo e la competizione si fa sempre più serrata. La Ferrari, la McLaren e la Mercedes provano a sfidare il dominio Red Bull, che non è più tranquilla e cerca appigli. La FIA continua a cercare di capire se effettivamente ci sia qualcosa di illegale nelle soluzioni tecniche adottate dai vari team. La possibilità di colpi di scena cresce, con la RedBull sotto pressione. Di certo la battaglia per il titolo mondiale di Formula 1 non si gioca solo in pista, ma anche nei dettagli tecnici e nelle battaglie legali.
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