La sconfitta in finale a Stoccarda lascia in dote a Matteo Berrettini un regalo prezioso: l’operazione risalita può continuare
Come Sinner dopo Parigi. Matteo Berrettini torna dal torneo di Stoccarda – il primo disputato dopo il lungo stop che lo aveva costretto a saltare in sequenza Madrid, Roma e Parigi – con una sensazione agrodolce. Come il campione altoatesino infatti, sebbene non sia arrivata la vittoria finale nella competizione disputata, il tennista romano può consolarsi guardando la classifica.
Il ragazzo di San Candido aveva accarezzato a lungo il sogno di approdare per la prima volta in finale al Roland Garros, salvo arrendersi al ritorno di Carlos Alcaraz, che in semifinale ha prevalso al termine di cinque set densi di colpi di scena e di ribaltamenti nel punteggio. L’amarezza di non esser riuscito a guadagnare l’ultimo atto era stata immediatamente mitigata dal raggiungimento, prima volta in carriera, della posizione numero uno del ranking mondiale.
Allo stesso modo – con le dovute proporzioni – Berrettini ha vissuto le medesime sensazioni chiudendo le valigie in vista del viaggio che ora lo porterà ad Halle, dove proverà a vender cara la pelle sull’amata erba. A Stoccarda infatti il 28enne ha fallito l’appuntamento con la seconda vittoria del 2024, perdendo in finale contro il 22enne inglese Jack Draper. Ma i motivi per sorridere, anche in questo caso, non mancano.
Sebbene la delusione per la mancata vittoria contro il tennista britannico fosse evidente sul volto dell’ex allievo di Vincenzo Santopadre, mai come in questa occasione è obbligatorio concentrarsi sul bicchiere mezzo pieno. Prima della finale Berrettini poteva vantare uno score, sull’erba, che dal 2020 recitava 20 vittorie e sole 3 sconfitte. Un dato impressionante.
Anche aggiornando la statistica alla voce ‘sconfitte‘, restano le ottime sensazioni che il finalista a Wimbledon nel 2021 ha lasciato negli occhi degli addetti ai lavori. Ma soprattutto, grazie all’ottimo cammino nella città casa del colosso Mercedes, il romano ha fatto un salto decisivo nel ranking ATP.
Affacciatosi alla kermesse tedesca da numero 95 del mondo, Matteo si ritrova ora alla posizione numero 65. Che sarebbe potuta essere già 55 se solo avesse sfruttato le occasioni avute sul finale del secondo set contro il rivale inglese.
Il tennista e il suo staff, così come i tanti appassionati che sognano di rivederlo giocare ad altissimi livelli, aspettano ora conferme importanti dal torneo di Halle, dove Matteo si confronterà coi migliori del mondo. Un ottimo cammino nel torneo che vede Roger Federer re incontrastato nell’albo d’oro con 10 trionfi, potrebbe essere un ottimo viatico per Wimbledon. Matteo sogna di essere la mina vagante dei Championships 2024…
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