Jannik Sinner è arrivato in questi giorni ad Halle dove comincerà ufficialmente la stagione sull’erba. Intanto emerge un retroscena dal passato
Il numero uno al mondo Jannik Sinner è pronto a tornare dove la delusione per la sconfitta al Roland Garros dove ha ceduto in semifinale all’eterno rivale Carlos Alcaraz. In vantaggio in due occasioni per un set Jannik ha subito la rimonta del grande rivale che poi ha vinto il torneo in finale contro Zverev.
E’ stato comunque un ottimo torneo a Parigi con Sinner che ha vissuto ultimi mesi indimenticabili. Proprio in Francia approfittando dell’infortunio occorso a Novak Djokovic, Sinner è diventato il primo italiano nella storia a diventare numero uno al mondo, il 29esimo nell’era Open a raggiungere questo risultato. L’ennesima soddisfazione di una giovane carriera che migliora settimana dopo settimana.
Mentre Sinner è arrivato ad Halle per cominciare la stagione sull’erba emergono curiosi retroscena dal passato. In questi giorni l’azzurro è stato a Sesto Pusteria dove ha ricevuto la cittadinanza onoraria e una festa in suo onore per festeggiare il suo primato.
I colleghi di Fanpage hanno intervistato Heribert Mayr, il suo primo coach quando Jannik era giovanissimo e ancora si divideva tra tennis e sci. Va ricordato infatti che a inizio carriera Sinner praticava diversi sport, non solo tennis ma anche calcio e sport invernali.
Mayr ha parlato di tanti temi relativi al campione di San Candido e ha raccontato di quando Jannik – ancora giovanissimo – gli disse di voler lasciare il mondo degli sci: “L’ho incontrato quando aveva 7-8 anni e subito si vedeva che aveva qualcosa in più degli altri. A 13 anni lui era campione italiano di sci, eravamo in Primavera e mi bloccò, mi disse di aver preso una decisione, ci restai male quando disse ‘Smetto con lo sci’, la sua vita era basato su quello”.
Mayr dice che fortunatamente Jannik non si è pentito di quella decisione, ma inizialmente fu davvero dura per tutti. Lui era molto bravo – racconta il coach – anche sugli sci arrivava sempre primo o nelle primissime posizioni. Il primo coach dell’azzurro ricorda anche il primo Sinner sui campi da tennis e dice che si vide subito che era un campione:
“Vinceva tutti i tornei, o arrivava secondo quando gareggiava con quelli più vecchi. Arrivò in semifinale ai campionati Under 12 e Under 13 e a quei tempi si allenava ancora solo due volte a settimana”. Insomma un predestinato e per fortuna di tutta Italia Jannik prese quella decisione, l’addio allo sci si è rivelato un regalo per tutti gli appassionati di sci.
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